Nel presentare il primo numero de “Il diritto vivente” Mario Cicala, nella sua veste di Direttore, riassumeva il programma e l’obiettivo della Rivista.
“Il senso profondo di una rivista culturale nata nell’area di Magistratura Indipendente [è quello di] porre a disposizione di tutti coloro che vorranno approfittarne un’area di riflessione e di confronto”, diceva, e con questo spirito invitava i lettori a partecipare ad una riflessione comune, “senza preconcetti e senza tabù”.
A distanza di alcuni anni, nell’assumere la direzione della Rivista intendo ringraziare Mario per l’opera svolta, attenta e competente, che si è mossa sempre nella direzione degli obiettivi prefigurati e, valendosi di una Redazione di capaci collaboratori, ha saputo offrire ai lettori varietà di contenuti e ricchezza di opinioni.
Il mio proposito è quello di dare continuità a questa linea, offrendo agli autori una sede di confronto e ai lettori la possibilità di entrare nel dibattito sui grandi temi del diritto e delle Istituzioni, per coltivare a ragion veduta le proprie convinzioni, o per acquisire nuove consapevolezze. Mi auguro che l’inevitabile tecnicismo delle materie affrontate, grazie anche alla pubblicazione digitale, non sia di ostacolo ad una diffusione ampia della Rivista. Essa, infatti, vuole dirigersi non solo ai magistrati ma anche agli altri operatori del diritto e della cultura giuridica, per dare alla sua presenza quel taglio aperto di contenuti che Magistratura Indipendente intende assegnarle.
In conclusione, non mi rimane che dare un saluto cordiale ai lettori ed augurare che Il diritto vivente mantenga per il futuro il prestigio culturale già acquisito.
Giovanni Mammone