Credo sia doveroso dare conto della commemorazione svoltasi lunedì 17.7 us nella splendida cornice di Palazzo Branciforte a Palermo in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta.
L’incontro è stato partecipato, oltre 110 i colleghi presenti nel corso dei lavori, ed intenso, sia sul piano emotivo, che su quello tecnico.
Come ho avuto modo di sottolineare in apertura dei lavori, si è inteso coniugare memoria e riflessione.
Memoria che, come gruppo di magistrati, deve essere declinata anche con l’impegno di fornire ai mot di oggi, nati in media nel 1987, una rappresentazione della figura di Paolo Borsellino.
Magistrato libero, indipendente, che non si sottraeva al confronto, sicuramente non conformista, ma sempre attento al massimo rispetto per le istituzioni ed al massimo rispetto per la dignità di tutte le persone, lavoratore instancabile, impegnato nell’associazionismo, impegnato per il riscatto della Sicilia.
Caratteristiche, queste, connotate da una cifra etica costante: il rigore morale.
Rigore morale, dunque, che deve connotare il nostro lavoro ed il nostro impegno e, quindi, che deve divenire l’esempio per i giovani magistrati.
Riflessione su temi di stringente attualità:
l’attività degli uffici minorili e la loro valenza, in particolare, in territori connotati dalla presenza della criminalità organizzata;
l’indipendenza del magistrato declinata in due momenti, prima la proposta di modifica dell’art. 2 L.G., poi e la individuazione del miglior equilibrio possibile, con riferimento alla normazione secondaria, nel rapporto tra il Procuratore della Repubblica ed il singolo sostituto.
Dopo i saluti portati dal Segretario Generale dell’ANM, Edoardo Cilenti, e del Presidente della Ges di Palermo Sergio Gulotta, ha aperto i lavori il Segretario Generale di Magistratura Indipendente Antonello Racanelli il quale ha ricordato l’impegno nell’associazionismo di Paolo Borsellino (presidente GES ANM di Palermo, Presidente Consiglio Nazionale di Magistratura Indipendente), nonché, con estrema chiarezza e precisione, la posizione del gruppo in relazione ai temi oggetto del dibattito: contrarietà alla soppressione degli Uffici Minorili ovvero al loro accorpamento all’interno degli uffici ordinari; contrarietà ad ogni proposta di modifica sostanziale dell’art. 2 L. Guarentigie; individuazione di opportuni pesi e contrappesi nel rapporto tra il Procuratore della Repubblica ed il singolo sostituto al fine di evitare, da un lato, la eccessiva gerarchizzazione e lo svilimento del ruolo del sostituto e, dall’altro, la burocratizzazione degli uffici di Procura.
E’ intervenuto poi, mentre scorrevano le immagini dei “padri” di MI già diffuse nel corso dell’ultima assemblea nazionale, N. Mazzumuto che al ricordo di Borsellino ha unito la presentazione del progetto di ricostruzione della storia di Magistratura Indipendente.
La prima sessione si è svolta con gli appassionati ed approfonditi interventi di A. Settineri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, e Franco Micela, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Palermo.
Entrambi hanno affrontato il tema della rilevanza dell’intervento degli uffici minorili nei percorsi difficili di giovani che vivono in contesti ambientali e familiare intrisi di controcultura mafiosa; è stata sottolineata l’importanza di un giudice specializzato che operi, col conforto dei Servizi e delle Associazioni, al fine di individuare la giusta misura dell’intervento dell’AG nell’ambito delle famiglie “difficili”.
La sessione si è poi chiusa con un breve intervento del Consigliere L. Forteleoni sul parere - contrario - espresso dal CSM sulla proposta di modifica normativa e sul lavoro svolto dalla sesta commissione del CSM sulla individuazione delle migliori prassi nei predetti uffici.
La seconda sessione, moderata da Angelo Piraino, si è aperta, nel ricordo di passaggi della carriera di Borsellino al cospetto del CSM, con una eccellente relazione di G. Castiglia sull’ambito di applicazione dell’art. 2 L.G. e sulla inconsistenza dei presupposti addotti per proporne una modifica, con particolare riferimento alla presunta relazione col procedimento disciplinare.
Si è proseguito con una tavola rotonda, un confronto aperto e trasparente, sulle posizioni, anche molto divergenti su alcuni aspetti, di A. Lepre, di Francesco Lo Voi e di Luca Forteleoni sui rapporti tra i singoli sostituti ed il Procuratore della Repubblica alla ricerca del miglior equilibrio nell’assetto ordinamentale delle Procure.
Dopo l’intenso confronto, ha chiuso i lavori A. Mura, Presidente del Consiglio Nazionale, il quale ha indicato i principi costanti ed imprescindibili, anche alla luce degli altri ordinamenti europei, che devono informare anche la normazione secondaria delle Procure.
Speriamo di aver dato il nostro contributo per mantenere viva la memoria e l’insegnamento di Paolo Borsellino.